Tra avanguardia e modernità nel retail
L’articolo pubblicato sul numero di giugno della rivista Millionaire. Clicca sull’immagine per leggere il pdf.
Nel cuore di Bologna, in un bellissimo loft immerso in uno spazio quasi bucolico tra alberi secolari, c’è un’azienda a respiro internazionale, che muove abilmente tutte le fila del retail per i più importanti marchi mondiali.
È Yu Retail, realtà innovativa e in continua crescita è nata dall’esperienza di Francesco Zabini.
Brand multinazionali e non si affidano a Yu Retail per potenziare la gestione della propria rete di punti vendita nei diversi canali distributivi: negozi diretti, rete franchising, canale wholesale e outlet. Il supporto è davvero a 360 gradi: dalla strategia di posizionamento, alla creazione di una vera shopping experience attraverso la formazione del personale, fino all’allestimento e alla realizzazione di negozi e vetrine. Il tutto a livello internazionale.
Mi basta entrare in questo open space per essere investita da una carica di energia: grandi tavoli, telefoni che non smettono mai di squillare, pc e postazioni di lavoro dinamiche. Parto con le mie prime domande a Francesco:
Come nasce Yu Retail?
Come tutte le start up nasce da una passione, da una specie di urgenza a cui bisognava dar corpo e voce.
Una start up? Mi sembra piuttosto modesta come definizione per un’azienda che in pochi anni ha preso un respiro mondiale!
È proprio questo il nostro segreto, credo. È che non abbiamo mai smesso di considerarci tali. Continuiamo a osservare, studiare, aggiornarci e a cercare persone talentuose e preparate che condividano il nostro progetto facendolo loro. Abbiamo conservato uno spirito sempre aperto, pronto a mettersi in discussione e a cambiare idea.
Cambiare idea?
Assolutamente sì. La nostra realtà è sempre spinta in avanti da due concetti chiave: avanguardia e modernità. Bisogna anticipare i tempi, guidare i nostri clienti e accompagnarli attraverso un mercato che si rinnova in maniera rapidissima. Se rimanessimo fermi nelle nostre convinzioni e nella nostra comfort zone, non andremmo molto lontano.
Ed effettivamente lontani ci siete andati. Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Spagna, Francia…
I confini esistono solo per chi se li pone (ride). Da grandi viaggiatori quali siamo, ci siamo spinti oltre le colonne d’Ercole… e a breve l’italian touch di YU Retail sbarcherà in Oriente.
E qui scatta la mia curiosità. Come fate a gestire il lavoro nei diversi Paesi?
Il gruppo di lavoro che vedi attorno a me è formato da country coordinator che gestiscono e curano le attività per ogni Paese, nonchè i rapporti con i nostri visual merchandising team locali.
Un team per ogni Paese?
Esattamente.
E perdonami la domanda un po’ viziosa, ma come fate a selezionare, preparare e gestire i vari team?
I nostri country coordinator hanno spesso una conoscenza del territorio e della cultura del Paese. Sono loro che selezionano, preparano il team a seconda delle necessità dei vari progetti.
La formazione e l’allineamento costante con tutti i colleghi in Italia e all’estero sono facilitati da sistemi di comunicazione all’avanguardia, come una app da noi brevettata, con la quale Yu Retail, il visual team e i nostri clienti condividono il lavoro svolto in tempo reale.
E quali i criteri di selezione del vostro team?
Un eccellente standing e una seniority garantita. Non ci sono limiti d’età o altro. Quello che conta sono le persone e le loro competenze.
Come potresti riassumere il tuo modello di business?
Uno staff innamorato del proprio lavoro, con un importante bagaglio di competenze e un’attitudine curiosa e stimolante. Ma anche un’attenzione altissima alle relazioni. Che sia con lo staff o con i clienti, il livello non cambia. Quello che ci contraddistingue è un linguaggio univoco che garantisca uno stile di comunicazione e un ascolto sempre attento.
Chiacchierando con le tue collaboratrici ho scoperto che avete anche un ufficio a Parigi…
Sì, cominciavamo a sentire la necessità di un appoggio nei Paesi dove abbiamo una crescita importante.
Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono lanciarsi in quest’attività?
Di prepararsi. Nessun lavoro s’improvvisa, e soprattutto non questo.
Quali sono le sfide a cui punta un’azienda come la vostra, sempre così proiettata verso il futuro?
Sviluppare progetti e soluzioni vincenti per facilitare l’integrazione tra il retail fisico e quello digitale. Senza mai perdere di vista il punto vendita, posto dove le persone continuano ad incontrarsi e vivere esperienze reali.
Un’ultima domanda Francesco. Perché il nome YU Retail? Da cosa nasce?
È una rivisitazione del concetto di “you”. Il tuo retail ma anche la nostra esperienza. Si lavora in binomio, e volevamo che questo concetto venisse fuori. Quindi abbiamo optato per una sorta di crasi, conservando due lettere a noi molto care.